GINO MACCONI (1928-1999)
La grafica mi aiuta a rendere più intenso il mio lavoro e a studiare l’immagine sotto ogni aspetto. Ogni volta ripercorro quasi tutta l’esperienza del Novecento, fino a sortirne la “mia” immagine. È una mia fissazione da sempre, anche se è soprattutto dopo il ’68 che ho sentito il bisogno di descrivere le cose in modo più accalorato, con un amore più intenso per l’uomo e gli oggetti. Sento che questo si è sviluppato di pari passo con le mie esperienze di vita, con la mia maturazione. In questi personaggi sono riflessi quella malinconia, quel senso di vita e di morte che sono sempre stati dentro di me, nei miei pensieri e nei miei sentimenti. Sono convinto che l’esperienza personale e quotidiana è lo stimolo più vero per arrivare all’immagine. E credo fermamente che anche in una ricerca di tipo figurativo, che parta da quelle premesse, si possano ancora cogliere risultati interessanti, se dietro ci sono pazienza, disciplina e onestà.
Gino Macconi